I comuni del Roero: Santo Stefano Roero

Ci sono borghi nel Roero che esprimono al meglio tutte le caratteristiche che identificano questo territorio.

Minuto e quieto borgo di sommità, costruito proprio sulla faglia delle Rocche, gode di una magnifica vista della zona, insieme a tanti luoghi da vedere e ottimi vini.

Come sempre, iniziamo proprio dal vino.

Il vino e Santo Stefano Roero

Tutto il territorio del comune è particolarmente ricco di boschi, e sono iscritti alla denominazione più di 50 ettari (19,67 Nebbiolo, 30,42 Arneis).

Qui abbiamo due tipi di suoli:

  • appena sotto le Rocche troviamo un suolo molto sabbioso e poco calcareo, antico e di origine marina.
  • vicino alle Rocche, verso Canale e Vezza d’Alba troviamo invece la presenza di limo, che caratterizza un terreno più compatto.

Questo determina, nel primo caso, uno sviluppo limitato delle piante, e quindi anche una minore resa. Questi terreni sono perfetti per Arneis sapidi ed eleganti.

ciabot vigneti

Nel secondo caso invece il suolo è maggiormente indicato per la coltivazione di Nebbiolo, che ci dona dei Roero con tannini fini, dalla buona struttura, mineralità e forte sapidità.

E ora, un po’ di storia.

La storia di Santo Stefano Roero

Come avviene per molti comuni del Roero, anche Santo Stefano ha origini antiche, come dimostrano numerosi ritrovamenti archeologici.

Un accenno ufficiale della storia del comune ci arriva dal 1065, dove si parla di una donazione di alcuni possessi “infra castro de Sancti Stefani” da parte di Adelaide di Susa alla chiesa di Asti.

Questo dimostra come già in quegli anni esistesse un castello con chiesa annessa, da cui il paese prese il nome di Santo Stefano.

Nel 1153 il vescovo di Asti cedette il territorio ai conti de Biandrate, suoi fedeli, i quali si aggiudicarono anche Monteu.

I Biandrate si schierarono dalla parte di Astisio e Alba e nel 1217 fecero costruire la torre quadrata sulla cima della rocca di sommità, scomparsa definitivamente nel 2002 in seguito a terremoti e frane.

Successivamente i Biandrate si legarono agli Angiò, ma nel 1290 furono definitivamente battuti da Asti.

Nel 1299 la zona passò sotto il controllo dei Roero, che la tennero quasi ininterrottamente fino al 1747, anno in cui morì Baldassarre Michele Roero, ultimo discendente, che vendette tutto ai Gromis di Trana.

Cosa vedere a Santo Stefano Roero

  • Le Rocche. Qui le Rocche si mostrano in tutta la loro imponenza, come potrai vedere nella piazza principale del paese, affacciata a 360° sui dirupi sabbiosi. Una suggestiva lingua di rocca lambisce, protetta da un muretto di contenimento, tutta la piazza pedonale dell’antico borgo ed è diventata il monumento-simbolo del paese.
  • Le chiese. Da citare, nel centro storico, la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria del Podio (unica per i tre altari in legno) e la chiesa di San Bernardino (ricostruita in linee barocche nel 1729); in località San Michele si erge la chiesetta omonima: di antichissima origine ma ricostruita nelle forme odierne nel 1729, gode di una spettacolare vista panoramica sul Roero ed è stata recentemente restaurata.

Una curiosità: fino al 2002 era possibile ammirare i resti dell’ antica torre medievale, posta sulla cima della rocca in centro paese.

Purtroppo è scomparsa definitivamente nel 2002 in seguito a terremoti e frane.

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