Roero days per la prima volta a Roma

Negli splendidi spazi di Villa Miani a Roma lunedì 22 maggio 50 produttori di Roero DOCG presenteranno i loro vini per una degustazione imperdibile. Il Consorzio di Tutela Roero ha allestito una mostra fotografica per illustrare il suo territorio ai visitatori inoltre la presentazione del volume “Roero la Civiltà dell’Arneis e del Nebbiolo” esaudirà la curiosità di coloro vorranno approfondire la conoscenza di questo lembo piemontese confinante con le celeberrime Langhe, che dal 2014 figura tra i Paesaggi Culturali Patrimonio dell’Unesco.

Descrivendo il Roero lo collochiamo sulla riva sinistra del Tanaro partendo dalla pianura di Carmagnola fino alle basse colline dell’Astigiano in provincia di Cuneo. I terreni sono di origine marina di tipo sabbioso -arenario con una presenza di calcare, argilla e sabbia che rende la terra molto sciolta e ricca di sostanze minerali. La presenza delle Alpi Marittime porta escursioni termiche notevoli che rendono determinante l’utilizzo delle migliori esposizioni e lo sfruttamento delle pendenze dei versanti più soleggiati. Una superfice di 1215 ettari di cui 915 vitati ad Arneis e 300 a Nebbiolo, dove 347 soci portano avanti una tradizione vitivinicola con fierezza (160 produttori e 187 viticoltori) per una produzione annua di 7.5 milioni di bottiglie il 60% delle quali destinate all’esportazione.

Nel Roero il vino, così come in tutte le regioni italiane, è sempre stato alimento ed è da questo concetto antico che bisogna partire per comprenderlo e quindi conoscerlo. Cesare Pavese nel romanzo ambientato nel Roero “Paesi Tuoi” scrive <La pietanza di noialtri era il vino> e poi Luigi Veronelli e tanti altri giornalisti del vino hanno colto l’essenza di questi luoghi come Vincenzo Cerami che nel racconto “Vinalia di San Giovanni” dice < in tanta squisitezza è disciolta l’allegria di quelle colline morbide e rubiconde… il massimo del gusto lo ricavai una notte, guardando la luna e i falò. Con un bicchiere in mano. Era la notte di San. Giovanni… Dentro il vino era sciolta anche quella terra. Nel Romanzo “Di Viole e Liquerizia” di Nico Orengo il protagonista descrive un vino Roero così: <… cercò il sapore di pesca. C’era, insieme a quello di liquerizia, all’amalgama di frutta rossa, matura, impastata di sabbia di conchiglie. Aveva un gusto ampio, complesso, aristocratico, che chiudeva un tantino dolce e carezzevole… un vino drammatico, mediterraneo, epico…>

Questa terra dell’Arneis e del Nebbiolo, i due vitigni su cui si basa la DOCG, merita un approfondimento maggiore che con questa manifestazione si può soddisfare. Diverse sono le tipologie: Roero Rosso e Roero Rosso Riserva, Roero Arneis o Roero Bianco, Roero Arneis Riserva e Roero Arneis Spumante. A partire dal 2017 il Consorzio Tutela del Roero ha ottenuto la possibilità di menzionare sulla bottiglia un territorio specifico all’interno della DOCG Roero. Sono 134 le menzioni, più quelle comunali, che identificano in etichetta la zona collinare di origine, da cui sono escluse le posizioni nei fondovalle. I Roero Days sono l’evento itinerante annuale che porta in giro per l’Italia i vini del Roero e i suoi produttori, scegliendo di anno in anno una città italiana. Le degustazioni sono aperte ad appassionati e professionisti a Villa Miani.

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